CURIOSANDO SU MARCONI: DI MADRE INGLESE E NON SOLO

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Curiosando su Marconi: di madre inglese e non solo
Pubblicato da  Arteventi news il  25 Giugno 2023


Pur essendo nato a Sasso, ad una manciata di chilometri da Bologna, Guglielmo Marconi poteva vantare un albero genealogico alquanto articolato. La mamma, Annie Jameson, irlandese, era una cantante lirica con voce da mezzosoprano, pervasa da un grande spirito libero per l’epoca. Venendo a studiare canto a Bologna conobbe il futuro marito, di 17 anni più anziano. La sua famiglia non gradiva questa situazione, nonostante Giuseppe Marconi fosse una persona molto in vista. Era un facoltoso proprietario terriero, rampollo di una famiglia più che rispettabile.  Annie, da spirito libero quale era, aspettò soltanto l’età legale per convolare a nozze con il fascinoso possidente. Anche la famiglia Jameson non se la passava male. Annie era la figlia di Andrew, uno dei due fratelli che, già nel 1780, fondarono la distilleria Jameson a Dublino, peraltro di origini scozzesi, e imparentati con un altro marchio importante nella storia del malto distillato, gli Haig. Ad ogni modo, tutt’ora il Jameson è uno dei simboli del paese del Trifoglio, il whisky irlandese più diffuso nel mondo. Annie era di religione protestante, il marito un cattolico.

Giuseppe Marconi non era solamente un proprietario terriero ma anche un vero e proprio  anglofilo. Intorno al 1860, rimasto vedovo della prima moglie, Giulia Renoli, aveva un ristorante a Londra, in Hungeford Market, insieme a due fratelli, Carlo e Giovanni Gatti. Aprirono un altro locale, dopo che il precedente dovette essere demolito per lasciare spazio alla stazione di Charing Cross. Per queste motivazioni e, forse, anche per quanto a quei tempi stava succedendo in Italia (frattura fra stato pontificio e le dottrine progressiste e liberali dilaganti a macchia d’olio), Giuseppe assunse la cittadinanza inglese alla quale non rinunciò più.  Nella scelta, maturata nel 1877, influì anche il consenso ed il convincimento della moglie Annie Jameson. Il loro matrimonio durò fino alla morte di Giuseppe (1904).

L’uomo, in cuor suo, sperava in un maggior coinvolgimento del figlio negli affari di casa. I fatti non gli diedero ragione perché Guglielmo tutto pensava tranne che solcare le orme del padre. Nel corso della sua esistenza è stato considerato più anglosassone che italiano. In alcuni casi ne è stato favorito, in altri, specie da giovanissimo, un po’ meno. Ad ogni modo si può ritenere che in questo percorso possa aver influito non solo la madre ma, elemento forse meno alla ribalta, anche lo stesso padre.

Umberto Alunni

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