CURIOSANDO SU MARCONI – UN PREDECESSORE HEINRICH RUDOLF HERTZ

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CURIOSANDO SU MARCONI – UN PREDECESSORE RUDOLF HERTZ

Pubblicato da  Arteventi news il  7 Gennaio 2024

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Heinrich Rudolf Hertz! Per quale motivo può essere considerato antesignano di Guglielmo Marconi e la sua radio?

Era un fisico tedesco celebrato per aver dimostrato l’esistenza delle onde elettromagnetiche, fino ad allora era stata solo ipotizzata da Maxwell. E non è poco.

E’ nato nel 1857, ad Amburgo. Iniziò i suoi studi nella sua città natale, ma continuò la sua formazione in tutto il paese, in atenei che potevano offrire migliori condizioni per lo sviluppo dei suoi interessi. Prima si trasferì a Francoforte, successivamente a Dresda. Studiò anche presso Monaco, infine si stabilì all’Università di Berlino, dove in pochi mesi scrisse il dottorato e divenne assistente di Hermann von Helmholtz. Nel corso del tempo, Hertz condusse la propria carriera scientifica a Colonia e Karlsruhe, nel famoso Karlsruher Institut für Technologie.

Helmholtz riponeva grandi speranze nel suo giovane assistente. Auspicava che, insieme, potessero riuscire a dimostrare la teoria dell’elettromagnetismo di James Clerk Maxwell, che contraddiceva le sue stesse ipotesi. Dopo tante ricerche, Hertz dimostrò sperimentalmente la validità delle equazioni di Maxwell. Ciò avvenne accidentalmente: durante esperimenti con l’impiego delle spirali di Riess, in una bottiglia di Leida non collegata con queste ultime, venne a formarsi una scintilla. Per lo scienziato era chiaro che si trattava di una reazione ad un fenomeno che non aveva mai visto prima. Dopo quest’osservazione, Hertz iniziò un’intensa attività di ricerca, durante la quale utilizzò dispositivi autocostruiti, come l’oscillatore o il generatore di impulsi. Le sue ricerche dimostrarono l’esistenza e vagliarono la natura delle onde elettromagnetiche, aprendo le porte alla scoperta delle onde radio. Gli esperimenti dimostrarono che queste onde possono rompersi o rimbalzare, aspetto che in futuro contribuì allo sviluppo della tecnica radar. Hertz all’epoca non vedeva un’applicazione pratica delle proprie ricerche, e non era a conoscenza della loro importanza. Non ebbe neanche l’opportunità di convincersene, morendo prematuramente a causa di una grave malattia.

Fece una serie di esperimenti e costruì il dipolo hertziano, ovvero un apparecchio capace di  generare onde elettromagnetiche provocando in circuiti elettrici semplici scariche oscillanti di altissima frequenza, e riuscendo poi a captarle.

Ad ogni modo la scienza ha continuato a tributargli tutti gli onori. Le sue ricerche furono seguite tra l’altro da Oliver Lodge, che sulla base di queste ultime costruì il proprio coherer, o coesore, apparato che consentiva la ricezione delle stesse onde. Questo, a sua volta, fu utilizzato da Marconi per costruire la prima radio funzionante. L’effetto fotoelettrico, notato per la prima volta e descritto da Hertz, fu spiegato da Albert Einstein, per il quale ricevette il Premio Nobel. Grazie a questa scoperta, oggi vengono ampiamente utilizzati ad esempio  i pannelli fotovoltaici o diversi tipi di fotoelementi. Con il Premio Nobel fu insignito anche Philipp Lenard, assistente di Hertz, che continuò le ricerche sui raggi catodici, che in futuro permisero lo sviluppo della medicina e l’invenzione degli apparecchi a raggi X.

Il fisico tedesco fu commemorato con attribuzione del suo cognome all’unità di misura della frequenza. Sul lato della Luna invisibile dalla Terra è presente un cratere che porta il suo nome. Apparve anche su francobolli, in Germania, San Marino, Cecoslovacchia e Messico. È anche il patrono di molte scuole ed istituti scientifici.

I risultati raggiunti dallo studioso possono essere trovati in molti settori dell’elettronica. Il suo lavoro ha gettato le basi per l’era della comunicazione wireless, di cui ora beneficiamo quotidianamente. Utilizziamo correntemente le onde radio, principalmente per la trasmissione di dati digitali. Non dimentichiamo che il funzionamento stesso dei dispositivi di trasmissione e ricezione rimane strettamente correlato agli esperimenti dello studioso tedesco. L’esempio più ovvio possono sembrare i dispositivi che sfruttano la comunicazione GSM, WIFI e Bluetooth, tra i quali vi sono telefoni cellulari, nonché computer miniaturizzati.

Insomma, di tutto, di più.

Umberto Alunni

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