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Pubblicato da Arteventi news il 14 Aprile 2024
FRANCOBOLLI 1934 GALVANI
Luigi Galvani è stato uno scienziato nato a Bologna il 9 settembre 1737 e morto nella medesima città il 4 dicembre 1798. All’inizio di dedicò alla teologia per poi passare alla medicina, con particolare riferimento alla anatomia e fisiologia.
Laureatosi nel 1759, appena quattro anni dopo fu nominato professore onorario di operazioni chirurgiche e anatomico ordinario. Nel 1768 divenne professore di medicina pratica. Tuttavia abbandonò la dignitosa cattedra per ritornare al suo amore originario: l’insegnamento dell’anatomia.
E’ stato un operatore ed ostetrico eccellente. Si è distinto in importanti ricerche di anatomia comparata, specialmente sulla struttura dei reni e degli organi urinari dei polli, sull’organo elettrico delle torpedini, sulla ghiandola pituitaria.
Il suo principale merito è stato quello di avere aperto il varco delle azioni fisiologiche in campo elettrico. Non si hanno puntuali notizie sulle motivazioni che lo hanno portato sulla via della grande scoperta che, fin dall’inizio, ebbe massima risonanza nel mondo degli studiosi.
E’ opinione diffusa che Luigi Galvani avesse notato come una lama di coltello, appoggiata al nervo crurale di una rana scorticata, fosse capace di provocare delle violente contrazioni muscolari, ogni volta che una macchina elettrostatica posta in vicinanza produceva delle scintille.
Da questo sarebbe scaturita la scoperta delle azioni fisiologiche dell’elettricità, avvenimento saldamente legato al nome di Galvani.
La storia personale, e relativa scoperta, di Galvani si innerva con quella di Alessandro Volta, suo coevo. Ufficialmente inizia quando il Galvani presentò all’Università di Bologna il de viribus electricitatis in motu muscolari Commentarius. Ma erano più di dieci anni che studiava il complicato problema delle relazioni tra fenomeni elettrici e vitali. Dapprima Volta accettò completamente l’interpretazione di Galvani. Poi, spinto da mille osservazioni offertegli dal variare in infinite giuse gli esperimenti, si distaccò dall’interpretazione di Galvani e, affermato che l’elettricità provocante le contrazioni non è un nuovo tipo di elettricità ma la medesima dei fisici, sostenne che questa partecipa al fenomeno eccitando i nervi preposti al moto degli arti.
A Galvani va il grande merito di aver aperto un mondo sul fronte di un argomento – l’elettricità – che, a seguire, sarà oggetto di costanti evoluzioni.
Nel 1797, a seguito della proclamazione della Repubblica Cisalpina, fu spogliato delle cariche perché si rifiutò di prestare il giuramento ai nuovi governanti ed ebbe confiscati anche i propri beni. Fu costretto a vivere della carità dei parenti ed amici. Un anno dopo venne reintegrato nelle sue funzioni di professore. Troppo tardi: ammalato e moralmente affranto, era ormai ridotto l’ombra di sé stesso. Non poté risalire sulla cattedra: la morte lo colse pochi giorni dopo che gli era stata resa giustizia.
Una giustizia di tutto rispetto al punto da poterlo inserire nella dignitosa rosa dei predecessori di Guglielmo Marconi.
Umberto Alunni
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