I QUATTRO MOSCHETTIERI ALLA RADIO

https://arteventinews.it/2020/02/26/i-quattro-moschettieri-alla-radio/

Pubblicato da  Arteventi news il  26 Febbraio 2020

Nel 1934 gli autori radiofonici Riccardo Morbelli e Angelo Nizza vennero incaricati dall’EIAR per sviluppare un programma che riportasse in radio il famoso romanzo di Alessandro Dumas “I tre moschettieri”. I due autori si presero qualche licenza poetica e, di fatto, sconvolsero il romanzo innestando nuovi personaggi e nuove sceneggiature, stressando la parte più propriamente comica. E fu così che il 18 ottobre del 1934, alle 13,05 precise, iniziò un’avventura la cui eco si spinse al di là delle più rosee aspettative. La trasmissione, di fatto, rappresentò il primo successo di massa della radio in Italia. Se in origine era rivolto esclusivamente ai ragazzi, nel prosieguo contaminò tutte le fasce di età. Basti pensare che il programma venne addirittura portato alla domenica, sempre a ora di pranzo, per dare modo a tutti di poterlo ascoltare. Riuscì addirittura a far posticipare le partite di calcio di mezz’ora. Con questo grande successo l’Eiar giunse al suo primo milione di abbonati.

Il programma è passato alla storia anche per aver rappresentato il primo caso di sponsorizzazione in Italia, in sinergia con l’azienda Buitoni e Perugina. Anche per questo bisogna ringraziare la lungimiranza dell’imprenditrice perugina Luisa Spagnoli. Contestualmente nacque anche il mito delle famose figurine inserite nelle confezioni dei prodotti degli sponsor. Una febbre invase l’Italia, ossessionata dalla ricerca di quella che rappresentava  “Il feroce saladino”, molto rara. Fu anche istituito un concorso a premi, che dava la possibilità di vincere numerosi premi tra cui la celebre Fiat topolino. La ricerca spasmodica delle figurine mancanti portò ad un aumento vertiginoso dei consumi dei prodotti sponsorizzati.

Troppo bello per durare: nel 1937 il Ministero delle finanze decretava la conclusione del concorso. Tra le motivazioni ufficiali: il moltiplicarsi delle agitazioni e dei tafferugli per accaparrarsi la figurina mancante. Tra le altre: la lobby del cioccolato, composta da aziende già ben strutturate, che non vedeva di buon grado la polarizzazione su Perugia.

Lasciamo tutte queste riflessioni ai complottisti di mestiere per ritornare al fenomeno pubblicitario radiofonico che ha visto nei quattro moschettieri dei veri e propri protagonisti. Per questo potremmo coniare lo slogan: chi di spada ferisce, di cioccolata gioisce!