I RADIO DELINQUENTI

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I radio delinquenti

Pubblicato da  Arteventi news il  4 Febbraio 2024

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Nel 1933 è apparso un interessante articolo sul RADIOCORRIERE sulla radio e su quelli che potremmo denominare gli stimoli malsani che è in grado di provocare. Nel novecento, secolo della radio, si prendeva atto che potessero spuntare i cosiddetti radio – delinquenti, seguiti dalla radio – polizia. Ci spostiamo in Francia, esattamente a Parigi dove sono stati arrestati un certo Paulien e Jeanne Thiebaut. Questi simpaticoni comperavano apparecchi riceventi di grande classe a rate. Fin qui tutto bene, ma il bello viene poi: appena in possesso della radio la vendevano a prezzi d’occasione e le cambiali, non onorate, venivano regolarmente protestate.  Molti commercianti parigini sono inevitabilmente caduti nella trappola cedendo alla lusinga di incrementare vertiginosamente le vendite e, di conseguenza, i profitti. Al tempo stesso i deu simpaticoni non avevano difficoltà a venderle perché abbassavano in modo sensibile i prezzi rispetto al negozio.

L’articolo riportava le vicende di un altro lestofante. Lavorava in provincia offrendo per un certo prezzo un apparecchio ricevente e promettendo al compratore che sarebbe diventato, fin da subito, concessionario esclusivo per il suo paese della ditta. Il compenso previsto sarebbe stato di 500 franchi su ogni apparecchio venduto.  La proposta era allettante. Ma la sorpresa era dietro l’angolo: venduto il primo apparecchio, tutto per corrispondenza, l’ipotetica e generosa ditta spariva dalla circolazione. Di conseguenza il compratore si trovava con una modesta radio pagata a caro prezzo in mano e con nessuna concessione. Anche questo    è andato a tenere compagnia ai due gentiluomini di cui sopra.

La radio, pur nella sua grandiosità, non ha interrotto la spirale “ bene – male ”.

Umberto Alunni