CURIOSANDO SU MARCONI – AUGUSTO RIGHI DA PROFESSORE A AMMIRATORE

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CURIOSANDO SU MARCONI – AUGUSTO RIGHI DA PROFESSORE A AMMIRATORE

Pubblicato da  Arteventi news il  28 Gennaio 2024

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Augusto Righi ha innervato il suo destino con Guglielmo Marconi, ma in modo insolito. Si è diplomato in ingegneria civile nel 1872 a Bologna, succedette a Pacinotti come insegnante di fisica presso l’Istituto Tecnico di Bologna fino al 1880. Dopo itineranze varie, dal 1889 si trasferì all’Università di Bologna dove rimase fino alla morte. Nel 1893 iniziò il suo lavoro sperimentale più noto, ovvero lo studio delle onde elettromagnetiche. In questo periodo Guglielmo Marconi seguiva le sue lezioni, ottenendo anche il permesso di frequentare il laboratorio e la biblioteca. L’incontro risulterà fondamentale per la nascita delle telegrafia senza fili. Il suo raggio d’azione era molto ampio: studi sui condensatori, sull’elettroforo di Volta, sui dielettrici e sulle scintille elettriche, sui fenomeni ottici e magneto-ottici, sull’isteresi magnetica e sulle radiazioni elettromagnetiche. Righi riprese le esperienze di Hertz e dimostrò sperimentalmente con un lavoro sistematico, che le onde elettromagnetiche presentano gli stessi fenomeni delle onde luminose, confermando l’identità di natura dei due tipi di radiazione. I risultati dei suoi esperimenti furono di grande supporto per la realizzazione della radio costruita da Guglielmo Marconi. A seguire, una parte della stampa, più o meno consapevolmente, provò ad alimentare un dissidio tra il prof Righi e lo stesso Marconi, insinuando che il primo avrebbe potuto reclamare una parte del successo dell’altro. Tuttavia, il professore, con grande eleganza mise tutto a tacere, ma ci fu bisogno di più di un intervento.

Tra tutti si propone un passo di un’intervista sul giornale bolognese “il Resto del Carlino” del 28 maggio 1897. Alla domanda “Vorrebbe Ella darmi preventivamente qualche notizia intorno all’invenzione del signor Marconi, che fu detto un suo allievo, e agli studi antecedenti dai quali è derivata?”

La risposta è stata “Il giovane Marconi non è un mio allievo, e me ne duole anzi non fu mai studente universitario. Lo conobbi qualche anno fa, essendosi egli presentato a me con una lettera di un comune conoscente. Da quell’epoca sino a qualche mese addietro egli mi visitò varie volte, sia in laboratorio, sia d’estate in campagna a Sabbiuno di Monte, per sottopormi qualche sua ingegnosa idea, e per chiedermi consiglio a proposito di qualche esperienza di fisica che faceva a casa propria. Accortomi presto delle sue ottime attitudini sperimentali e visto l’ardore col quale si dedicava agli studi e alle prove fisiche, lo consigliai ripetutamente di prepararsi all’esame di licenza liceale per poi seguire regolarmente i corsi universitari. All’epoca della quale parlo mi, io mi occupavo di ricerche sulle onde elettromagnetiche ed anzi pubblicai varie memorie, che poi sono state rifuse in un libro, intitolato “l’Ottica delle oscillazioni elettriche” edito recentemente dalla Zanichelli, e del quale il Resto del Carlino ha parlato giorni fa con simpatia. Il Marconi, per ottenere la trasmissione di segnali a distanza, adopera appunto a quanto pare, le onde elettromagnetiche. Egli non ha pubblicato la descrizione dei suoi apparecchi, ed io non posso sapere intorno ad essi nulla più, di quanto può essere nota a chiunque altro, giacchè da parecchi messi e cioè da quando il Marconi si è dedicato al telegrafo senza fili, io non ho più avuto di lui notizia. E solo dai giornali politici italiani e da alcuni giornali inglesi e tedeschi che ho saputo di quella notevole proposta, ed in particolare da una intervista pubblicata dal giornale inglese “The Strand Magazine”, che è stata tradotta in italiano a Bologna, non so da chi. Da questi risulta come Marconi abbia fatto le sue prime esperienze nei possedimenti del padre suo, forse alla villa presso Pontecchio”. Più chiaro di così!

Umberto Alunni

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