Pubblicato da Arteventi news il 10 Gennaio 2019
Una radio senza il filo della tensione elettrica potrà funzionare solo ed esclusivamente perché alloggia delle pile al suo interno. E’ così no? No, non è proprio così, mi dispiace deludere le aspettative. C’è una radio che può funzionare in assenza di tensione di rete e di pile.
E’ la radio a Galena, un’invenzione dei primi anni del precedente secolo. Il componente più importante è la galena, un minerale, un solfuro di piombo ad essere precisi, già conosciuto ai tempi di Plinio il Vecchio. Utilizza solo l’energia proveniente dalle onde elettromagnetiche. Il segnale passa attraverso questo minerale ed è udibile per il tramite di apposite cuffie. Per assicurare un corretto ascolto il cristallo veniva appena sfiorato da una molletta e da un filo sottilissimo, denominato “baffo di gatto”.
Negli anni 20 e 30 ha avuto particolare successo per il suo basso costo di realizzazione, al punto da essere considerato quasi un giocattolo. Doveva, però, sottostare alle logiche del canone di abbonamento alla stregua delle radio prodotte industrialmente e questo ne favorì l’uso clandestino.
Durante l’occupazione nazista in Italia, quando tutti gli apparecchi radio erano stato sigillati, o bloccati, in modo che si potesse ascoltare una sola emittente dell’EIAR, controllata dalla Repubblica sociale, la radio a galena assunse un ruolo fondamentale per la sua flessibilità e possibilità di utilizzo.
Pochi soldi, un baffo di gatto, un cristallo di galena, una cuffia, il gusto della trasgressione e tanta voglia di essere informati: questi gli ingredienti della mitica radio a galena!