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UNO SMART PHONE AGLI INIZI DEL ‘900
Pubblicato da Arteventi news il 11 Giugno 2023
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L’evoluzione delle telecomunicazioni, le primogeniture, il rapporto tra inventore e brevettatore continua a restituire delle zone d’ombra. In molte occasioni chi ha avuto la meglio non è stata la genialità e la creatività ma l’immoralità, il furto delle idee, la scaltrezza. Queste situazioni hanno portato i più astuti a far parlare di sé, rischiando di far dimenticare i veri e propri geni. Oggi aggiungiamo un nome alla rosa dei meno fortunati: Nathan Stubblefield.
Avrebbe inventato il primo telefono cellulare al mondo nel lontano 1902. Aveva le dimensioni di un bidone della spazzatura ed un raggio d’azione di appena mezzo miglio. Il suo inventore si definiva “un pratico agricoltore, frutticoltore ed elettricista”, riconosciuto come il padre della tecnologia mobile dopo aver brevettato la sua invenzione “wireless”.
Stubblefield è cresciuto a Murray, nel Kentucky, partendo da giovane adolescente per iscriversi al Male and Female Institute nella vicina Farmington. Sfortunatamente, la sua educazione terminò a causa della morte del padre, lasciando Stubblefield sotto la custodia della matrigna. Nonostante alcune spiacevoli circostanze, non ha mai smesso di istruirsi leggendo pubblicazioni scientifiche, come Scientific American e Electrical World. Il suo matrimonio gli ha portato una famiglia di nove figli, che ha sostenuto con l’agricoltura. La sua inventiva e industria lo hanno portato ad aprire una scuola chiamata “la Nathan Stubblefield Industrial School” o “Teléph-on-délgreen Industrial School”.
Iniziò la carriera di inventore già dal 1885 brevettando una lampada ad olio che poteva essere accesa in modo innovativo. Ne seguirono altre, ma senza grande successo perché non ritenute valide o perché già precedute da simili esperienze. Il fatto più significativo della sua altalenante carriera è avvenuto nel gennaio 1902: Stubblefield fece gli auguri per il nuovo anno da un trasmettitore installato presso degli amici e simultaneamente a sette ricevitori intorno alla città dove erano in ascolto i cittadini di Murray. Nel successivo marzo si trasferì a Washington e, con un esperimento senza precedenti, installò un trasmettitore radiotelefonico sul battello “Bartholi” sul fiume Potomac. La sua comunicazione giunse a 1500 metri di distanza con i posti di ascolto sulla riva. Nel 1906 ottenne fondi per brevettare il suo sistema di radiotelefono. Nel 1908 giunse la agognata registrazione. Il brevetto parlava di un sistema radiotelefonico portatile che permetteva la comunicazione da navi, treni o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Purtroppo non riuscì a trasformare la sua idea in successo imprenditoriale ma ciò non esclude che lo si possa ricordare come inventore, magari meno fortunato e temerario di altri.
Umberto Alunni
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