Pubblicato da Arteventi news il 2 Giugno 2019
In una rivista specializzata del 1930 si dibatteva sul fatto che alcuni radio-uditori erano imbarazzati per la scelta di un programma radiofonico. La B.B.C., nota emittente britannica, rivolgeva alcuni pacati consigli ai suoi ascoltatori.
“Scegliete il programma della serata con la stessa cura come se si trattasse di recarvi a teatro. Potreste forse gettare un’occhiata in tutte le sale prima di decidervi? Ebbene, non esigete di più dalla radio. Prestate la stessa attenzione alle audizioni radiofoniche che agli spettacoli e ai concerti dati in una pubblica sala. E siccome non si possono fare due cose contemporaneamente, lasciate le carte o la lettura. La semi – oscurità vi permetterà anche di apprezzare ancor più il vostro programma che solo attrarrà la vostra attenzione”.
Nella scelta ragionata l’ascoltatore aveva sicuramente bisogno della scaletta dei programmi che la Rivista “Radiocorriere” metteva settimanalmente a disposizione. Poi si prendeva di petto la stazione emittente, attività tutt’altro che facile considerato il numero di manopole che occorreva manovrare contemporaneamente. Dopo tutto questo lavoro ci si poteva finalmente rilassare e, magari con la complicità di una sigaretta, si ricomponeva il quadretto familiare intorno all’apparecchio radiofonico.
Nei manifesti pubblicitari dell’epoca l’uomo denotava un comportamento reattivo. L’atteggiamento più contemplativo della donna aveva non solo la radio come interlocutore ma anche, e forse soprattutto, il suo uomo fiero di aver individuato la stazione che, molto probabilmente la stessa moglie aveva scelto e richiesto.