CURIOSANDO SU MARCONI – GUGLIELMO SECONDO CRISTINA

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Curiosando su Marconi: Guglielmo secondo Cristina

Pubblicato da  Arteventi news il  5 Novembre 2023

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La Marchesa Maria Cristina Bezzi-Scali (Roma, 2 aprile 1900 – Roma, 15 luglio 1994) è stata la seconda moglie di Guglielmo Marconi e madre di Elettra. La sua famiglia apparteneva alla cosiddetta “nobiltà nera” che, dopo il 1870, era rimasta fedele al papa.

Nel 1925 Guglielmo, pur essendo ai vertici della popolarità, era un uomo solo, con un matrimonio fallito alle spalle, pieno di tormenti religiosi e con le radici cattoliche paterne che emergevano prepotentemente, nonostante la madre irlandese l’avesse orientato verso il credo protestante. Maria Cristina aveva conosciuto Guglielmo, già ultracinquantenne, nella villa dei marchesi Sacchetti,  una nobile famiglia romana.

Maria Cristina andava a villeggiare in Versilia con la famiglia da quando aveva due anni. Una sera, come accadeva non raramente, Guglielmo dava una festa sul suo panfilo e la ragazza era stata invitata da amici comuni. Salì la scaletta: giovanissima, bionda, bellissima, vestita di rosso. Lui la vide e fu un colpo di fulmine. Col suo innegabile fascino sapeva accendere i cuori femminili. Lei con la sua naturale bellezza, e la trasparente serenità, irradiava intorno a se’ calore e sicurezza.

Si sposarono e, al termine del rito religioso, partirono in automobile alla volta di Rieti dove il principe Potenziani, governatore di Roma, aveva messo loro a disposizione la sua magnifica villa di San Mauro. Dopo pochi giorni di serenità Cristina accompagnò Guglielmo a New York, imbarcandosi sul piroscafo Biancamano a Genova. Al ritorno Guglielmo accusò dolori al petto. Gli attacchi continuarono anche dopo l’arrivo a Londra e gli venne diagnosticato un caso grave di angina pectoris.

Cristina lo fece portare in una casa di cura dove rimase alcuni giorni e ne uscì apparentemente ristabilito. I due coniugi acquistarono successivamente palazzo Borgognoni in piazza di Spagna.

Sembrava essere la donna ideale: giovane, piena di energie, poteva affrontare il mare senza timori, accettò il panfilo “Elettra” come casa navigante, venendo incontro anche alle aspettative del suo sposo che, nella precedente esperienza matrimoniale, non aveva potuto idealizzare.

Guglielmo venne a mancare appena 10 anni dopo l’inizio della loro relazione. Nel suo libro  “Mio marito Guglielmo” ed. Rizzoli ha raccontato la loro breve ed intensa storia.

Cristina ha accettato di buon grado di vivere gran parte del tempo sull’ Elettra. Ne era affascinata. Anche la figlia Elettra sembrava essere a suo agio a bordo del panfilo, prendendo tutto per gioco. La donna, con la sua travolgente energia, ha convinto Guglielmo ad uscire sempre più dal laboratorio per incontrare la gente, stare in mezzo a loro, divulgare di persona le sue ricerche.

Passò il resto della vita da sola, nel ricordo del suo amato Guglielmo senza risposarsi più.

Umberto Alunni

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