IL BREVETTO DEL WALKMAN

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Il brevetto del walkman

Pubblicato da  Arteventi news il  13 Agosto 2023

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La generazione degli anni ’60 conosce molto bene il Walkman della SONY, il celebre musicassette portatile che cambiò il modo di ascoltare la musica, sia per i giovani che meno giovani. L’apparecchio era pratico, compatto e particolarmente innovativo. Consentiva l’ascolto di cassette musicali originali, o registrate, attraverso cuffia o auricolari. La possibilità di restituire un segnale stereo ne aumentava la godibilità.

Il primo modello era il TPS-L2, messo in vendita alla fine degli anni settanta. Non passò molto tempo che l’inventore tedesco Andrea Pavel rivendicò i diritti del brevetto. L’arringa si basava sul fatto che lo stesso inventore aveva realizzato nel 1978 un apparecchio con simili caratteristiche e funzioni con il nome di STEREOBELT. Nel mentre che milioni di utenti continuavano ad apprezzare le virtù dell’apparecchio, la questione tra Germania e Giappone andò avanti per un ventennio. Solo alla fine degli anni 90 raggiunsero un accordo, con riconoscimento della pretesa di Pavel. Quest’ultimo, seppure dopo due decenni, ottenne soddisfazione ed un consistente importo in denaro, correlato al numero di apparati, ben 200 milioni,  nel frattempo venduti dalla azienda giapponese in tutto il mondo.  Per quanto ovvio il mercato e gli utenti non hanno risentito in alcun modo né della diatriba, né tanto meno della sua definizione. In ogni caso il WALKMAN, insieme alla radio portatile a transistor, costituisce una pietra miliare nella fruizione di musica. E’ stato antesignano dei lettori MP3 e degli attuali telefonini. Per i Baby boomers continuerà a rappresentare la migliore espressione della libertà e spensieratezza. Il tutto al netto delle questioni Nippo Teutoniche.

Umberto Alunni

Questo articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS