SE POTESSI AVERE MILLE LIRE AL MESE

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“Se potessi avere mille lire al mese…”

Pubblicato da  Arteventi news il  31 Maggio 2020Categorie Tags 

Negli anni 30, a poco più di un lustro dall’avvio delle trasmissioni, la radio era ancora alla portata di pochi. Il vigente regime impose alle singole case costruttrici che, oltre alla produzione di radioricevitori a fini commerciali, si dovesse affiancare anche la costruzione di “apparecchi popolari” ad un prezzo calmierato per consentire l’acquisto anche alla piccola borghesia (operai specializzati, impiegati, ecc). Nel 1933 le diverse case costruttrici iniziarono a mettere in commercio a £. 600 lo stereotipo “Radio Rurale” destinata ad uso scolastico e a comunità, specie quelle rurali. A Marzo 1935 il prezzo discese a £. 575 e sei mesi dopo a £.475. Nel 1935, alla Fiera del Levante, le varie case costruttrici presentarono al prezzo di £. 430 “Radio Balilla ” ricevitore reflex a 3 valvole solo OM dalle scarse prestazioni. Nel 1937 uscì “Radio Roma” a £.450 dalla buona ricezione. Ancora qualche numero per introdurre una canzone tra il venale e il passionale. Nel 1935 un bracciante agricolo percepiva £. 250 al mese, un operaio £.350-450, un impiegato laureato £. 800, un dirigente £. 1000 e infine un professore universitario o generale dell’esercito fino a £. 3000.  Nei sogni degli italiani c’era la Fiat 508A (Balilla), che costava £. 10.500, e i radioricevitori non popolari, il cui prezzo oscillava da £. 1500 a £. 2500 a seconda delle prestazioni tecniche e del modello. A questo punto torna bene ricordare la famosa canzone “Mille lire al mese”. Il testo richiama il mai sopito desiderio di realizzarsi economicamente e passionalmente, un sogno non esagerato, da piccolo borghese e, come tale, non impossibile. Questo motivetto a tempo di foxtrot fu scritto, nel 1938, da Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi per il film omonimo del 1939 interpretato, tra l’altro, da una splendida Alida Valli.

In una parte del testo recita: se potessi avere mille lire al mese, farei tante spese, comprerei fra tante cose le più belle che vuoi tu! Molto probabilmente fra quelle tante cose poteva trovare spazio proprio una bella radio. Ma visti i prezzi e gli stipendi ciò non era sempre così agevole. Stava gemmando il sogno italiano, raffreddato dalla guerra ma ripreso con maggior forza e vigore al suo epilogo. Intanto l’inflazione poteva “mettere mano” sulle mille lire ma non certamente sul sogno.

Umberto Alunni