UNA RADIO IN-TASCABILE

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Pubblicato da  Arteventi news il  18 Giugno 2019

Già agli inizi degli anni ‘30 ci si poneva l’obiettivo di ridurre le dimensioni della radio per adattarla ai suoi molteplici utilizzi. I poliziotti di Detroit sono stati tra i primi sperimentatori, essendo dotati di un apparecchio di 10 per 15 centimetri, dotato di 2 valvole. Andava inserito in una tasca dei pantaloni. Le pile a secco per il funzionamento alloggiavano sull’altra tasca. L’antenna era costituita da un filo di 50 metri cucito nella fodera della giacca, quindi, facilmente orientabile.

Ciò consentiva di ricevere la stazione di Detroit entro un raggio di 15 chilometri ed essere costantemente aggiornati. Viene però da riflettere sulla loro postura: nulla quaestio nei giri di ronda tranne il fatto che, per i pesi e gli ingombri dovevano assomigliare più a cowboys in duello che non a dei poliziotti. Ma cosa succedeva se, per un’emergenza, si fosse materializzata la necessità di correre dietro a qualche malvivente? Saranno stati autorizzati a liberarsi della preziosa “zavorra”? Difficile sostenere a priori il male minore tra la perdita della radio e la mancata presa del “fuggitivo”.

Questa apertura alla miniaturizzazione avrebbe potuto influenzare anche la moda per le signore radio – fanatiche ispirando qualche sarto a lanciare il mantello da sera con guarnizioni radiofoniche, coprente una radio – zaino, e il cappellino – cuffia regolabile.